venerdì 4 luglio 2014

SHAMPI E PRODOTTI COSMETICI CANCEROGENI


 
Abbiamo mai letto le etichette sulle confezioni di un deodorante, della crema da barba, dello shampoo, del dentifricio e colluttorio, ecc.?
Ci laveremmo i capelli e i denti con olio per freni, sgrassatore per motori o antigelo per radiatori?
Ingredienti potenzialmente dannosi che pare si trovino in molti prodotti che ogni giorno usiamo per la cura della persona, esponendoci ad agenti potenzialmente cancerogeni ogni volta che entriamo nel nostro bagno.
 
Questa la realtà a noi sconosciuta: molti produttori usano determinati ingredienti chimici perchè sono economici e danno l’illusione di eseguire correttamente il loro compito.
Ora il pericolo cancro viene anche dai prodotti di bellezza. Ognuno di noi, infatti, cerca di curare al meglio possibile i propri capelli e per questo motivo tende ad acquistare prodotti di marche abbastanza conosciute perché crede siano garanzia di qualità. Ma non è sempre così. Diverse aziende infatti, con sede in tutta Italia, e precisamente Bologna, Roma, Napoli e Pisa sono state denunciate perchè importavano shampoo dal Brasile per poi rivenderlo in tutto il territorio nazionale come proprio. Questi shampoo contenevano un elevatissimo contenuto di formaldeide, sostanza tossica in grado di causare problemi cancerogeni, in alcune di queste marche la percentuale di formaldeide superava di 35 volte il valore consentito dalla legge. Una scoperta che ha portato, qualche giorno fa, al sequestro di più di 20mila tonnellate di prodotti, ritirati dal mercato italiano. 
 
Dal 1950 al 1989 l’incidenza complessiva di tumori (negli USA, dove è stato eseguito un recente studio) è aumentata del 44%, di questo incremento meno del 25% è dovuto a tumori legati al fumo di sigaretta.
I tumori infantili sono aumentati del 20%. Oggi le generazioni del boom economico hanno una percentuale di tumori che è TRE volte quella dei loro progenitori.
Nel 1901 il cancro era considerata una malattia rara, delle statistiche indicavano che UNA persona su OTTOMILA aveva il cancro. Oggi, secondo The American Cancer Society, una persona su tre ha il cancro (non conosco i dati italiani, ma credo non siano molto diversi).
Quanti di questi tumori o altre gravi malattie sono collegati all’esposizione a sostanze chimiche?

Dipende da quali ”esperti” scegliamo di ascoltare, anche se molte organizzazioni governative hanno dovuto ammettere che ci sono almeno 880 composti chimici neurotossici (dannosi per
il sistema nervoso) in prodotti per la cura della persona, cosmetici e profumi.

In un centro idrografico (dove si misura la caduta di pioggia e neve) si avverte gli operatori in merito all’utilizzo di due ingredienti che troviamo nei nostri prodotti.
Una soluzione che questi operatori usano è composta da circa 80% di acqua, 20% di propylene glycol e meno dell’1% di mineral oil. Quando è il momento di smaltire la soluzione sono obbligati ad
indossare guanti, occhiali, e abbigliamento protettivo. Deve essere versata in un recipiente etichettato come ”rifiuto pericoloso” con indicazioni della sua pericolosità per la salute e per l’ambiente.
Il fatto è questo: Quando questi lavoratori ritornano a casa dal lavoro, sono liberi di fare una doccia con sapone e shampoo contenenti concentrazioni di propylene glycol più alte di quelle delle soluzioni che hanno appena maneggiato con cautela. Se era ”pericoloso" sul lavoro, perchè è sicuro a casa?

Ingredienti indicati come dannosi alla salute, contenuti in molti prodotti per la cura della persona e della pelle sono stati trovati anche in prodotti di marche molto costose.

Tra questi l'Alcohol (Isopropyl) che è un solvente e denaturante (una sostanza tossica che modifica le qualità naturali di un’altra sostanza). L’alcohol si trova nelle tinture leggere per capelli, creme per le mani, dopobarba, profumi e molti altri cosmetici. E’ una sostanza derivata del petrolio ed è usata anche come antigelo e come solvente. Secondo il dizionario degli ingredienti dei cosmetici, l’ingestione può causare emicrania, capogiri, depressione mentale, nausea, vomito, narcosi e coma.
 
Di recente un blog molto interessante www.biotiful.it  ha pubblicato una mappa per districarsi nella enorme giungla dei prodotti cosmetici e non solo. Sul loro sito è possibile anche scaricare gratuitamente una app anche per iPhone e android dove i consumatori hanno la possibilità di verificare i contenuti dei prodotti, persino leggendo direttamente i codici a barre dal telefonino stesso.
 
"Non è sufficiente - dice Marco Tiberti responsabile dell'European Consumers (www.europeanconsumers.it) - il sito in questione mette il "pallino verde" (prodotto non pericoloso ndr.) anche su prodotti cancerogeni, la realtà è ben peggiore. La regola d'oro è comunque acquistare prodotti biologici e certificati. I prodotti commerciali - conclude Tiberti - sono tutti cancerogeni, teratogeni e mutageni. Il biologico falso non è esente, per questo la certificazione appunto, diventa fondamentale, anche se basterebbe conoscere gli ingredienti INCI".
 


 
 
 

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