Alcuni
giorni fa, si è spento dopo una grave malattia il noto teologo di religione
islamica Adel Smith, salito agli onori delle cronache più di 10 anni fa per la nota
battaglia contro l’esposizione del crocefisso nei luoghi pubblici. E che è
anche stato, fra le altre cose, candidato alla Provincia di Napoli per la Lega
Sud Ausonia nel 2004.
Molto
è stato detto e scritto, a proposito di questo controverso personaggio, che ha
scatenato un vivace dibattito nell’opinione pubblica di questo paese, sulla
laicità e su altre delicate questioni di carattere religioso.
Per
una singolare coincidenza del destino, si torna a parlare di lui in un momento
in cui sta crescendo la preoccupazione e la diffidenza nei confronti della
religione islamica per le efferate violenze perpetrate da parte dei jihadisti,
soprattutto in paesi come Libia ed Iraq. Ovvero in quei due paesi recentemente
“beneficiati” dalla democrazia americana, dopo che sono stati eliminati
Gheddafi e Saddam Hussein.
Volendo
stendere un velo pietoso su certi commenti offensivi che qualcuno gli sta
rivolgendo, pur essendo deceduto, sui social network dimostrando di non essere
certo migliore, in quanto a manifestazioni di odio e di livore, dei crudeli tagliagole
(o presunti tali) che inneggiano all’estremizzazione della religione musulmana,
cerchiamo di riportare per onestà intellettuale – sperando di apparire chiari
ed in modo totalmente asettico – quella che probabilmente è una parte assai
poco conosciuta, perché tenuta subdolamente nascosta dal regime, del suo
pensiero.
Un’analisi
lucida e razionale che parte naturalmente dalla religione e dalla spiritualità,
ma che spazia su altri delicati ambiti come quello politico che, e lo
ribadiremo alla fine di questo articolo, vanno tenuti assolutamente separati
gli uni dall’altri.
Lo
facciamo evidenziando alcuni tratti salienti di questa intervista, rilasciata
nell’ottobre 2012, all’emittente locale abruzzese “Tele 9” (https://www.youtube.com/watch?v=OwM6z8Iun9M&feature=share),
in cui lo stesso Smith esplicita molto bene il proprio pensiero, facendo
piuttosto capire assai chiaramente che il vero bersaglio della sua critica è la
Chiesa Cattolica, insieme a certi suoi contraddittori comportamenti.
Il
tutto partendo da una disquisizione di rigoroso carattere teologico che non fa
una grinza e che è ben lontana dallo stereotipo montato ad arte dai media di
regime sul suo personaggio, in questi anni.
“La
Chiesa Cattolica – risponde alla domanda dell’intervistatore, Adel Smith – ha
portato nel corso dei secoli, il cristianesimo ben lontano da quelli che erano
gli originari insegnamenti di Gesù Cristo, con atteggiamenti a dir poco
devianti e fuorvianti. Ha infatti assorbito tutte le forme esistenti del
paganesimo, compreso il marianesimo (l’adulazione della Vergine Maria, nda),
che porta all’adorazione di oggetti, come ad esempio le statuine. Cosa che è ben
lontana da ciò che invece prescrive la Bibbia, che in realtà è contraria sia
all’adulazione, che all’idolatria. Ciò significa che non si possono adorare gli
oggetti come le statue, semplicemente appunto perché la Bibbia non lo
contempla. L’unico personaggio che ha un ruolo fondamentale nella religione,
piuttosto, è la divinità. Ovvero nel caso specifico, Dio”.

L’attacco
alla Chiesa Cattolica si fa ancora più forte e diretto, così come evidenzia nel
primo video a proposito dell’analisi sulla crisi economica che attanaglia il
nostro paese, ormai da troppi anni. Sottolineando poi certi atteggiamenti del
clero che sono decisamente lontani anni luce dai precetti di Cristo che
piuttosto predicava l’umiltà e la sobrietà, mentre invece sappiamo benissimo
che così non è, considerando ad esempio l’esistenza dello IOR, ovvero della
potente banca vaticana.
Pur
essendo l’intervento datato di quasi due anni, è tutto sommato ancora attuale
considerando che l’attuale premier abusivo Renzi ha peggiorato ulteriormente la
situazione, proseguendo sulla nefasta falsa riga inaugurata dal massone Monti.
“Stanno togliendo tutto ai cittadini – osserva Smith – ma non l’8 per mille
alla Chiesa Cattolica. Mi chiedo per quale ragione vengono dati tutti questi
miliardi a gente che non lavora, come certi preti e certi sacerdoti! Molti di
loro commettono reati come la pedofilia e faccio davvero una gran fatica a
comprendere perché ricevano così tanto, senza fare niente e vivendo insomma da
parassiti. Siamo noi a chiedere loro di andare a lavorare, di produrre per il paese
e di smetterla di succhiare soldi – come tutte le agevolazioni che ancora oggi
ricevono, dall’editto di Costantino in poi – come fanno ormai da sempre. È la
più grande truffa della storia, perché la Chiesa Cattolica è riuscita
addirittura a falsificare un documento che si chiama “Donazione Costantiniana”,
in cui asserisce che l’Imperatore Costantino le abbia ceduto tutti i beni
appartenenti all’Impero Romano! Ripeto, è un grossolano falso e per questo
motivo posso dire tranquillamente che non esiste un’associazione a delinquere
più grande di questa. Se uno poi vuole donarle qualcosa, è assolutamente libero
di farlo. Ma ciò non toglie che quei personaggi devono produrre, perché per
colpa loro stanno chiudendo gli ospedali, togliendo addirittura l’acqua ai
malati! E questo è anticristiano, antiumano e pure vergognoso!”
Nota
poi la posizione di Smith sugli Stati Uniti d’America, bersaglio in un suo
libro (Iddio maledica l’America, nda) all’indomani della tragedia dell’11
settembre: “Repubblicani o democratici che siano – afferma senza troppi giri di
parole – non cambierà mai nulla. I personaggi contano ben poco, perché sappiamo
chi c’è dietro di loro. Ovvero, le lobby dell’alta finanza”.
Nell’intervista,
poi, una previsione sulla situazione italiana per i prossimi 5 anni, con una
proposta politica abbastanza interessante. “Anche se è difficile fare delle
previsioni – premette – la vedo messa molto male. Potrebbe esserci una piccola
via d’uscita, ma credo sarà assai breve perché c’è un gruppo di persone che vuole
appropriarsi delle ricchezze di molti paesi. L’alta finanza sta lavorando per
prosciugarci dei nostri beni, ed i nostri governanti sono piuttosto delle
marionette nelle mani di questo potere nascosto, mettendo anche per il futuro
ancora altre tasse. È per questa ragione che ritengo sia giunto il momento di
autogovernarci. Il popolo deve gestirsi da sé, visto che i politici hanno
fallito. Sono per l’autogoverno del sovrano che, in questo caso, è il popolo.
Non è più necessario eleggere ad esempio il Presidente del Consiglio perché,
secondo me, potremmo assumere delle squadre il cui compito sarà quello di
produrre leggi che poi saremo chiamati a votare direttamente, approvandole o
respingendole, attraverso un semplice click del computer. Con le nuove tecnologie,
potremmo risparmiare tantissimo ed abbattere i costi. Oggi i rappresentanti del
popolo vanno contro quelle stesse persone che li hanno eletti. Basta con questa
democrazia indiretta, e con essa l’idea che occorra sempre qualcuno che faccia
da tramite!”
Infine,
un passaggio sulla spiritualità che forse rappresenta l’essenza del suo
pensiero. “La religione – puntualizza – è una questione di coscienza, che
ciascuno di noi porta dentro di sé. Se uno veramente crede in qualcosa, lo deve
fare in maniera integrale, ovvero totale. Se la moderazione mi dice che devo
tralasciare ¾ di ciò che mi indica la mia religione, islamica o cristiana che
sia, quella si chiama ipocrisia! O la abbraccio totalmente, oppure credo in
altro. Fermo restando che – conclude - ognuno può crederci o meno, senza che ci
sia qualcuno che glielo imponga!”
Proprio
quest’ultimo passaggio merita un’attenta ed accurata riflessione, dal momento
che appare intuibile che quel “qualcuno” di cui parla Adel Smith nella parte
finale di questa intervista, sembra essere lo Stato!
Intendendo
per tale quell’entità che vorrebbe imporci anche la religione e la divinità a
cui credere. E questo discorso - è bene evidenziarlo - vale tanto per quegli
stati come il nostro che impongono la religione cattolica, quanto per quelli
che adottano quella islamica o induista.
È
forse qui che occorrerebbe fare un passo indietro perché, a parere di chi
scrive, temi delicati come la religione, la spiritualità e la politica non
possono essere per nulla mescolati.
Diffidiamo
e continueremo a farlo, infatti, di quei personaggi che fondano partiti che si
richiamano a Dio, siano essi cattolici, musulmani o di altra religione, perché
riteniamo che la spiritualità debba continuare a restare un qualcosa che sia
patrimonio e pertinenza dell’intimità di ciascuno di noi, e che vada piuttosto
vissuta come meglio si crede, senza però che ciò limiti in alcuna maniera
l’altrui libertà.
E
non certo il solito modo per ostentare ipocritamente qualcosa con cui poter
sperare di far leva sulle masse, e gestire così in maniera scellerata ed
egoista il potere! Anche e soprattutto – e lo sottolineiamo - a rischio di
scatenare indesiderate e pericolose guerre...
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