lunedì 13 aprile 2020

EUROPA E CORONAVIRUS: E' ANCORA "ROMA" IL NEMICO PRINCIPALE DA SCONFIGGERE

Credo che la problematica #coronavirus vada affrontata in una azione duplice. Il Covid-19 è l'aspetto scientifico, sanitario e va risolto tecnicamente. Poi c'è però l'aspetto politico (e anche legale) che a mio avviso è il problema principale che probabilmente il #coronavirus dove coprire.
Per quest'ultimo, occorre un'azione differente, volta anzitutto a delegittimare tutta ( e dico tutta) l'attuale classe politica, rimettendo in discussione il sistema Italia palesemente fallimentare, sostituendolo attraverso un percorso condiviso a livello territoriale, con un sistema federale moderno.
Insomma, come disse Umberto Bossi in occasione del congresso della Lega Nord del 2013 che elesse "felpetta": "è Roma il nemico principale ancora da sconfiggere...".
Occorre una trasformazione in chiave federalista di questo stato e dell'Europa. Quello che non fecero a Ventotene, per i motivi che non tutti conoscono, va fatto con urgenza oggi, attualizzando tutto ai tempi e allo scenario attuale. Nè questa ItaGlia, nè questa Europa hanno possibilità di proseguire nel loro percorso forzato sin dalla nascita. Scomporre i territori (macroregioni?), trovando le loro naturali identità di destino, per poi ricomporli, federarli (per quelli che liberamente lo vorranno) in un moderno Stato Federale, sul modello svizzero. Di certo la rimozione di questa impresentabile classe politica (tutta) è propedeutica a qualsiasi azione.
Per ciò che riguarda il problema sanitario, non volendo entrare assolutamente nel merito tecnico-scientifico, tra le tante cose sagge e meno sagge sentite, riporto quanto letto in un intervento di Roberta Villa, medico e giornalista.
Mi sembra un valido ragionamento, anche se ancora troppo "buonista", perché non tiene conto della malafede di chi sta continuando a comunicare il "terrore" per chissà quali altri fini. Comunque è interessante e mi fa piacere sottoporvelo:
"Ma veramente pensate che la situazione stia migliorando meno rapidamente del previsto per quella (poca, ammetterete) gente in più che vedete (o vi fanno vedere) per strada?
Non del fatto che dopo due mesi ancora nessuno sa chi fa che cosa, e meno che meno i cittadini, colpevolizzati per tutto, quando sono le prime vittime, travolti di parole, invece che informati, abbandonati a se stessi, con i medici disarmati che lottano a mani nude?
Pensate VERAMENTE che se i casi non calano la colpa è della persona che esce una volta in più a fare la spesa o fa un giro intorno al palazzo perché non ce la fa più, e non per i pazienti positivi che infettano i parenti, gli ospedali che ancora sono luogo di contagio, le persone che sanno di aver avuto la malattia, ma non hanno avuto il tampone, e non hanno idea di quando possono riprendere una vita normale? Dei loro familiari, abbandonati a se stessi?
Non si può pensare alla "fase 2" senza capire e risolvere i problemi della fase 1, che in misura si spera minore ci porteremo avanti per anni. Capitemi bene, per anni. Vogliamo continuare a scannarci tra di noi per anni, senza riconoscere le legittime e umane esigenze di ognuno?
Non riconoscete la stessa strategia della crisi dei vaccini, dell'epidemia di morbillo, quando 4 antivax in croce sono diventati il capro espiatorio di tutte le mancanze, i tagli, le carenze imposte dall'alto alla medicina preventiva sul territorio? Le stesse parole d'ordine: addosso a chi non segue le regole. Se poi le cause più profonde dei problemi sono altrove, non importa".

Gianfranco Vestuto



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